Giorgio Stella
sabato 15 marzo 2025 | info@collegiosangiuseppe.it
SUGGESTIONI SURREALISTICHE A TORINO
Opere nell’ambito del Surrealismo e
dintorni
curata da Alfredo Centra, Francesco De Caria, Donatella
Taverna
con la
collaborazione di
Stefano Morabito, esperto d’arte, e
Sguazzi d’Arte di via Avigliana,
Torino
Opere di artisti attivi
a Torino dagli anni Sessanta
Con un intervento del critico d’arte Dott. Denis Isaia del MART di Rovereto
Presentazione
L’atteggiamento
surrealista ha avuto in Torino una lunga fase, per riflesso della cultura
francese.
Si tratta più che altro di suggestioni ispirate al movimento che si fa iniziare in Francia nel
1924 ad opera di André Breton (1896-1966). Vi furono ripensamenti e aggiustamenti
sino agli anni Cinquanta, ripresi in Manifestes du Surrealisme, la cui terza e definitiva edizione
risale al 1962.
La dimensione onirica e ispirata all’infanzia piena d’incanto… è …massacrata grazie allo zelo di chi ci ha ammaestrato, cioè da una cultura condizionata dal razionalismo e
dall’utilitarismo positivistici.
Per Bréton (Manifesto
del 1924) somma risorsa dell’individuo è la dimensione della massima libertà dello spirito. Per lo
spirito, la possibilità di vagare è la contingenza del bene… Le allucinazioni,
le illusioni eccetera sono fonte… di godimenti…. E’ l’atteggiamento realista… da S. Tommaso ad Anatole France, avverso a
qualsiasi slancio intellettuale e morale, è fatto di mediocrità, di odio, di
piatta sufficienza …
Come già evidenziato da
una grande mostra a cura della Città di Torino e di vari altri Enti negli anni
’80 e da varie mostre nel periodo successivo sino ad oggi, il Surrealismo e il
movimento di Surfanta, dalle profonde radici che affondano in epoche precedenti
da Bosch all’opera di Italo Cremona, ha avuto un posto di riguardo nell’ambito
culturale torinese come anche l’importante presenza di artisti piemontesi alla
grande mostra al MART di Rovereto dimostra.
Di “surrealismo” come indirizzo
specifico si può parlare dagli anni ’20, ma in questa occasione ci si
soffermerà sul secondo dopoguerra e in particolare su un periodo che può essere
compreso fra i decenni Sessanta e Ottanta soprattutto, con varie propaggini nei
decenni successivi.
In effetti più che allo
specifico movimento, occorre pensare ad un atteggiamento, ad una concezione
particolare della percezione e della rappresentazione del reale, che ha nella
sfera onirica e quindi nel subconscio, le radici, come esplicitato da André
Breton.
E’ chiaro il
riferimento culturale di fondo alla psicoanalisi e agli studi sul subconscio
che si esprime nell’onirico; poeti come Apollinaire e Reverdy e artisti come De
Chirico, Picasso, Arp, Klee, Mirò, Man Ray, tutti protagonisti di una mostra
parigina del 1925, sono iniziale punto di riferimento.
A Torino Italo Cremona
è considerato tra gli iniziatori dell’atteggiamento surrealista, che ha
conosciuto una notevole persistenza, sino ad oggi si può dire.
Il movimento di “Surfanta” si pone fra le
espressioni più significative.
In mostra opere di trentuno di artisti: Abacuc, Albano, Alessandri, Allimandi, Assetto, Attini, Bottalico, Camerini, Clizia, Colombotto Rosso, Cremona, De Agostini, De Bonis, De Paoli, Forgione, Gomboli, Gramaglia, Jervolino, Macciotta, Minero, Molinari, Oliva, Pieri, Ponte Corvo, Proverbio, Riccardi, Schwab, Tomalino Serra, Tomaselli, Viotto, Zamuner, evidenziano varie declinazioni dell’atteggiamento surrealista torinese
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