La serie di mostre promosse dal Collegio San Giuseppe si arricchisce della mostra monografica dedicata ad uno dei più significativi maestri attuali dell’arte incisa, Xavier de Maistre.

Discendente da famiglia di alta e antica nobiltà, risiede nella dimora avita che fu già del duca Laval de Montmorency, ma non è questa la nobiltà che egli individualmente vanta, pur riconoscendo il ruolo che l’aristocrazia ha rivestito nella storia e nella cultura: è piuttosto la formazione umanistico-classica, che si estende anche alla musica e alle scienze indagate con l’occhio dell’intellettuale illuminista e romantico, è la specializzazione conseguita all’Accademia Albertina di Torino, che ha visto suoi maestri Mario Calandri e Francesco Franco, che gli fanno scoprire nell’incisione l’espressione a lui più congeniale.

Si riconosce nelle sue opere la tendenza sette e ottocentesca ad una visione chiara e scandita della realtà fenomenica, attraverso la quale si può giungere ad una considerazione profonda che la travalica, come si può giungere a inquietanti conclusioni. “Controcorrente” può definirsi la sua arte a fronte a tendenze attuali peraltro disomogenee: risaltano le caratteristiche della tecnica e dell’esecuzione tese ad una massima approssimazione alla perfezione: esse richiedono lunghi tempi, sguardo che indaga nelle fibre intime della visione, grande conoscenza della materia con cui l’opera si realizza, disinteresse per il successo immediato e largo. Uno studio amorevole porta l’artista ad indagare strutture e colori, l’opera ingegneristica e architettonica della Natura, gli atteggiamenti degli animali, le livree degli uccelli, il ritmo del loro canto: la minuta osservazione diretta è guidata da bestiari, erbari, florari che dal Rinascimento, ma soprattutto dal Seicento si affermarono nel profondo valore di indagine e di rapporto con una Realtà ultima. I ritmi dei segni e i silenzi dei bianchi costituiscono un’armonia analoga e parallela a quella musicale. Un’arte “perfetta” dal punto di vista tecnico, cui la tensione intellettuale ed etica, la meditazione sull’ordine del Creato conferisce grande spessore. f. de caria 

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